La digitalizzazione aziendale è un imperativo strategico per le imprese che mirano ad essere rilevanti in un contesto sempre più competitivo e tecnologico. Implementare strumenti digitali permette di rendere più efficienti i processi aziendali e far crescere il proprio business.

Digitalizzare un’impresa è un’operazione complessa. Sebbene essenziale, infatti, non è priva di sfide. Le più significative riguardano i costi da sostenere, soprattutto per le aziende di piccole e medie dimensioni.

Vediamo quali sono le spese che le imprese sono chiamate ad affrontare per intraprendere un percorso di digitalizzazione aziendale e quali sono le agevolazioni di cui possono beneficiare per mitigare i costi.

Costi da sostenere

Quali sono i costi da sostenere per attivare un processo di digitalizzazione aziendale? La risposta è: dipende. Questo perché la digitalizzazione deve essere considerata in un’ottica strategica: non è l’impresa a doversi adattare alla tecnologia, ma è la tecnologia a dover rispondere in modo puntuale alle esigenze dell’impresa.

I costi derivanti dalla digitalizzazione aziendale, variabili in base ai bisogni dell’impresa e agli obiettivi che intende raggiungere, sono sia diretti che indiretti.

I principali costi diretti sono quelli associati all’acquisizione e all’implementazione degli strumenti, delle apparecchiature e delle infrastrutture digitali di cui l’azienda necessita per avviare il processo di digitalizzazione. Questi costi possono variare notevolmente in base alla portata e alla complessità della trasformazione che l’impresa intende attuare.

Si tratta di investimenti in software, hardware e altri strumenti specifici per il settore, come piattaforme cloud, sistemi di gestione integrata, software CRM e piattaforme di e-commerce. L’acquisto di queste tecnologie richiede un esborso iniziale significativo, che può essere particolarmente gravoso per le piccole e medie imprese.

Accanto ai costi diretti ci sono quelli indiretti, correlati principalmente alle spese per la formazione del personale. Investire in programmi di formazione è essenziale per fare in modo che le tecnologie acquisite vengano sfruttate al massimo delle loro potenzialità.

Il know-how è uno dei costi principali da considerare quando si parla di digitalizzazione aziendale. Se il personale non possiede le competenze adatte per accogliere questa trasformazione, ogni sforzo profuso risulta vano.

Non è sufficiente selezionare talenti con esperienza in campo digitale. È fondamentale che le risorse già presenti in azienda, soprattutto i manager, siano in grado di riconoscere i vantaggi e le potenzialità che il digitale ha da offrire. Solo in questo modo è possibile ottenere risultati concreti.

Fortunatamente, molte imprese già dispongono di forza lavoro orientata all’innovazione, alla tecnologia e alla digitalizzazione. Per altre aziende non è così. In questi casi, ciò che bisogna fare è destinare una parte corposa del budget alla formazione dei dipendenti.

Per innescare cambiamenti concreti nei processi aziendali, la digitalizzazione deve essere implementata attraverso una strategia ben strutturata. Quest’ultima è meno impattante a livello economico se viene creata all’interno dell’azienda. Se, invece, si rivela necessaria una consulenza esterna da parte di esperti del settore, i costi aumentano.

È importante, infine, considerare i costi associati alla manutenzione, all’assistenza tecnica e all’aggiornamento delle tecnologie digitali. Queste richiedono adattamenti continui per rimanere efficienti e allineate alle esigenze dell’impresa e alle sfide del mercato di riferimento.

Questi costi non rappresentano la totalità delle spese che un’azienda deve affrontare per digitalizzare i suoi processi. L’ammontare degli investimenti, come già detto, dipende dalle proprie esigenze e dagli obiettivi da raggiungere.

L’importante è valutare con attenzione le spese ed effettuare un’accurata pianificazione finanziaria per evitare brutte sorprese e permettere all’azienda di beneficiare di tutti i vantaggi della digitalizzazione aziendale.

Fondi per la digitalizzazione

Affrontare i costi della digitalizzazione aziendale, per alcune imprese, può apparire come un ostacolo insormontabile da superare. Le aziende che hanno maggiori difficoltà ad intraprendere un percorso di digital transformation sono le piccole e le medie imprese, che con le loro risorse fanno fatica a mantenersi in un mercato sempre più competitivo come quello attuale.

Tuttavia, ci sono agevolazioni di cui possono beneficiare per implementare le tecnologie digitali nei processi aziendali. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) ha introdotto numerose iniziative di natura economica per incentivare la digitalizzazione e aiutare le aziende di piccola e media dimensione ad affrontare gli investimenti richiesti.

Il piano nazionale Transizione 4.0, nato nell’ambito della Missione 1 del PNRR, prevede una serie di agevolazioni sotto forma di crediti d’imposta per promuovere la trasformazione digitale delle imprese e incentivare gli investimenti in attività finalizzate alla digitalizzazione dei processi.

I crediti d’imposta sono affiancati dall’agevolazione Beni strumentali (“Nuova Sabatini”), pensata per sostenere le imprese nell’acquisto o nell’acquisizione in leasing di macchinari, impianti, attrezzature, beni strumentali ad uso produttivo, hardware, software e tecnologie digitali.

Nel 2023, è tornato il voucher per la consulenza in innovazione, una misura del MIMIT per supportare le piccole e medie imprese nella transizione digitale, attraverso la consulenza di un Innovation Manager, una figura manageriale che possiede le competenze per rivoluzionare i processi aziendali e ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa.

Le aziende possono consultare l’albo degli Innovation Manager e scegliere il consulente che risponde meglio alle proprie necessità. Il voucher viene concesso in regime de minimis e il contributo massimo varia in base alla tipologia di impresa:

  • micro e piccole imprese, contributo pari al 50% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 40.000 euro;
  • medie imprese, contributo pari al 30% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 25.000 euro;
  • reti di imprese: contributo pari al 50% dei costi sostenuti fino ad un massimo di 80.000 euro.

Un’altra misura a sostegno della digitalizzazione aziendale è il voucher connettività. L’agevolazione, destinata alle micro, piccole e medie imprese presenti su tutto il territorio nazionale, prevede l’erogazione di un contributo per gli abbonamenti alla banda ultraveloce.

Il contributo va da un minimo di 300 euro, per i servizi di connettività a banda ultralarga da 30 Mbit/s, fino ad un massimo di 2.000 euro, per i servizi di connettività a banda ultralarga da 1 Gbit/s. Le imprese che ne hanno diritto possono richiedere il voucher rivolgendosi ad uno degli operatori accreditati, fino ad esaurimento delle risorse stanziate.

La digitalizzazione aziendale è un investimento ad alto rendimento per il futuro e la crescita del proprio business. Vuoi attivare un processo di digitalizzazione, ma non sai da che parte iniziare? Noi di Emmeduea abbiamo maturato una profonda esperienza nella consulenza per la digitalizzazione aziendale e possiamo aiutarti a definire un percorso di digital transformation mirato e vantaggioso.