Il contributo per gli investimenti in beni strumentali permette alle aziende di acquistare nuove tecnologie per realizzare processi di trasformazione godendo del credito d’imposta per gli acquisti effettuati fino al 30 giugno 2026, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2025 il relativo ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione. Si tratta di un’iniziativa vantaggiosa per le imprese che vogliono dare una svolta alla propria produttività e virare la propria modalità di lavoro verso un approccio più orientato alla tecnologia.

Come ottenerlo?

Il contributo per gli investimenti in beni strumentali ha lo scopo di supportare le aziende che desiderano investire in nuovi mezzi (materiali e immateriali) che sono funzionali al potenziamento della trasformazione tecnologica e digitale dei loro processi produttivi.

Bisogna ulteriormente distinguere le aliquote in base a due categorie di beni agevolati, i beni strumentali ordinari e i beni strumentali 4.0. In particolare, l’agevolazione per beni strumentali 4.0 prevede aliquote differenti in base all’ammontare dell’investimento e all’anno come indicato nella tabella di seguito:

Anno Fino a 2.5 milioni importi superiori a 2.5 milioni tra 10 milioni e 20 milioni
2022 40% 20% 10%
2023 20% 10% 5%

Appare evidente come dal 2023 il credito si è di fatto dimezzato, mantenendo una logica decrescente in funzione del crescere dell’investimento. Si ricorda, inoltre, che secondo il Decreto Milleproroghe 2023 viene dato più tempo ai cittadini per terminare la consegna dei beni materiali, sia ordinari sia di industria 4.0: si è passati da una scadenza fissata dal 30.06.2023 fino al 30.09.2023, tranne per i beni immateriali di 4.0.

Per i beni strumentali ordinari è previsto un credito pari al 6% dell’investimento fino ad un massimo di 2 milioni per i beni materiali e di 1 milione per i beni immateriali a condizione che l’investimento sia stato terminato entro il 31.12.2022 oppure il bene sia consegnato entro il 30.11.2023 ma con prenotazione effettuata entro il 31.12.2022, quindi con acconto del 20% versato e accettazione dell’ordine da parte del fornitore entro il 31.12.2022.

Per quanto riguarda invece i beni strumentali 4.0, espressamente indicati nell’Allegato A nel decreto, l’entità del credito per gli investimenti completati nel 2022 o “prenotati” nel 2022 e consegnati entro il 30.11.2023 è pari al 40% fino a 2,5 milioni, 20% fino a 10 milioni e 10% oltre 10 e fino a 20 milioni.

Dal 2023 il credito di fatto si dimezza (20% – 10% – 5%) mantenendo una logica decrescente in ragione dell’ammontare investito.

Infine, per quanto riguarda i beni immateriali “4.0” (tabella B della legge 232/16) il credito per l’anno 2022 era stato portato al 50% (e con una spesa massima di 1 milione) a condizione che la consegna sia avvenuta al 30.06.2023 purché vi sia l’acconto del 20% versato entro il 31.12.2022. In ogni caso, a partire dal 2023 il credito scende al 20%.

Quali beni strumentali sono ammessi?

Rientrano nell’agevolazione i beni strumentali 4.0 materiali e immateriali, quegli strumenti il cui funzionamento è controllato da sistemi automatizzati o che possono essere gestiti tramite sensori. In particolare:

  • macchine utensili per asportazione;
  • macchine utensili operanti con laser e altri processi a flusso di energia (ad esempio plasma, waterjet, fascio di elettroni), elettroerosione, processi elettrochimici;
  • macchine utensili e impianti per la realizzazione di prodotti mediante la trasformazione dei materiali e delle materie prime;
  • macchine utensili per la deformazione plastica dei metalli e altri materiali;
  • macchine utensili per l’assemblaggio, la giunzione e la saldatura;
  • macchine per il confezionamento e l’imballaggio;
  • macchine utensili di de-produzione e riconfezionamento per recuperare materiali e funzioni da scarti industriali e prodotti di ritorno a fine vita (ad esempio macchine per il disassemblaggio, la separazione, la frantumazione, il recupero chimico);
  • robot, robot collaborativi e sistemi multi-robot
  • macchine utensili e sistemi per il conferimento o la modifica delle caratteristiche superficiali dei prodotti o la funzionalizzazione delle superfici
  • macchine per la manifattura additiva utilizzate in ambito industriale
  • macchine, anche motrici e operatrici, strumenti e dispositivi per il carico e lo scarico, la movimentazione, la pesatura e la cernita automatica dei pezzi, dispositivi di sollevamento e manipolazione automatizzati, AGV e sistemi di convogliamento e movimentazione flessibili, e/o dotati di riconoscimento dei pezzi (ad esempio RFID, visori e sistemi di visione e meccatronici)
  • magazzini automatizzati interconnessi ai sistemi gestionali di fabbrica.

Come si riceve il contributo per gli investimenti?

A differenza di quanto accade per altre agevolazioni, i contributi per investimenti in beni strutturali non prevedono la presentazione di una domanda. È sufficiente sostenere gli importi entro i termini previsti di legge e adoperarsi per produrre tutta la documentazione che certifichi le date in cui sono stati eseguiti gli investimenti; al tempo stesso è necessario porre attenzione al momento in cui avviene l’attuazione dei progetti supportati da questi investimenti.

Una volta che l’azienda ha sostenuto l’investimento e l’aggancio a 4.0 nei termini previsti può godere del contributo che si esprime in un credito d’imposta utilizzabile in compensazione F24 in 3 rate annuali di pari importo. Ad esempio, se si investono 100.000€ è possibile ottenere un contributo pari a 40.000€, diviso in tre rate. Ad oggi il controllo da parte dell’autorità competente avviene ex post.

Emmeduea è al fianco delle aziende che desiderano crescere sfruttando le occasioni messe a disposizione dal mercato. Siamo infatti capaci di fornire un servizio di consulenza di finanza agevolata, accompagnandoti nella fase delicata dell’accesso ai bandi e ai contributi per gli investimenti che ti permetteranno di crescere in maniera più sostenibile.